Venerdì, 20 Febbraio 2015 18:49

Ricordi di una guida

Scritto da Claudia Monti e Ilaria Cruciani, reparto Arkadia

 “Dal nulla si può creare tutto” Il vero significato di essere uno scout.

“Se venite qui per costruire qualcosa di importante.. avrete le porte aperte."
dice il Parroco Don Giovanni Fenili mentre stringe la mano a Sandro Cerescioli, uno dei fondatori del gruppo scout Guidonia3.
Dopo solo questo semplice gesto si dà vita allo scautismo a Colle Fiorito.
Inizialmente il Guidonia3 aveva come base alcune sale della chiesa “San Filippo Neri” ma successivamente, dopo la costruzione della nuova chiesa “Tempio Degli Angeli” è stato donato al gruppo l’utilizzo del prato sotto di essa dove si trova tuttora.
Non è facile creare qualcosa non avendo nessun materiale, bisogna immaginare e trasformare l’immaginazione, i tuoi sogni, i tuoi obiettivi in materiale concreto pronto per essere messo in pratica.
Questa è stata la difficoltà di Sandro e di Don Giovanni, creare un gruppo scout avendo solo come materiale la voglia di fare e la voglia di portare un insegnamento basato anche e soprattutto sulla fede. Ma con forza e volontà, con un obiettivo da raggiungere questi due grandi personaggi sono riusciti a dar vita al Guidonia3.
Anche dopo tutte queste difficoltà i capi, pochi ma buoni, sono riusciti a portare a ogni persona un insegnamento, un futuro migliore... sono riusciti a far conoscere a ogni ragazzo la parola fede, la natura, le nuove avventure, le grandi esperienze, la vera responsabilità.
Possiamo testimoniarlo anche noi, Ilaria Cruciani e Claudia Monti, due guide del Reparto Arkadia:
“Il mio ricordo più grande di questi quattro anni di scautismo è stato quando, presa alla sprovvista, mi chiamarono a fare l’alzabandiera. Ero molto emozionata, perchè tra le tante persone avevano scelto proprio me e in qualche modo mi ero sentita parte del gruppo” racconta con gioia Ilaria.
Quando sento parlare degli scout oltre a tutti i ricordi indimenticabili di Vacanze Di Branco, uscite, Campi Scout, la prima cosa che mi viene in mente è l’odore del fuoco.
L’ho capito quando ho letto sulla maglietta del gruppo la frase di BP ‘Nessun profumo vale l’odore di quel fuoco’. Ricordo l’aspettare con ansia la sera, per andare tutti intorno al gran falò per cantare e riscaldarci da quel freddo che ci trovavamo alle spalle, ricordo quando m'incantavo di fronte a quella grande fiamma e guardavo il legno che ardeva e le scintille che salivano in alto per poi cadere giù in cenere, ricordo quando a fine serata ci prendevamo tutti per mano e cantavamo la canzone finale per poi concludere la giornata con la buona notte e tutti si salutavano l’un l’altro con un bacio e un abbraccio...” ricorda Claudia.
Il vero essere scout non è solo indossare un fazzolettone e un'uniforme, ma è anche diventare responsabili, scoprire nuove avventure, sapere di appartenere a un mondo pieno di soprese e cercarle, è imparare a rispettarsi e rispettare il prossimo, è l’unione, la forza, la gioia nello stare insieme e divertirsi per imparare cose nuove, è guardarsi intorno e vedere che dal niente si può costruire tutto. Lo scout è fonte di sopravvivenza e sapienza.
Ultima modifica il Venerdì, 20 Febbraio 2015 20:05

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